domenica 16 agosto 2015

Uanna Bi

Una mattina, alzando gli occhi al cielo, si sono viste in lontananza due nuvolette buffe.

Una, quella a destra, aveva la forma di una grande caramella alla menta.
Ma appena il vento si alzava la nuovola cambiava forma, e così la si poteva immaginare come una lente di un occhiale, poi una scarpa con il tacco alto alto, poi un occhio, poi una conchiglia,  poi...

Quella a sinistra era più grigia, più buffa. Non era facile darle una forma, e poi era goffa anche nella trasformazione.
Nonostante fossero due nuvolette nello stesso cielo e a  poca distanza l'una dall'altra, non si assomigliavano per nulla.

Quella a destra se vedeva qualcosa che le piaceva sembrare, faceva ogni genere di sforzo per diventare quella forma.
Sfruttava il vento come se fosse uno scultore: il vento soffiava e lei muovendosi si lasciava modellare nelle forme, sembianze e ciò che più desiderava.

La nuvoletta di sinistra invece se anche vedeva una cosa a cui le piaceva assomigliare, appena provava a diventare quella forma, si perdeva d'animo e iniziava a ripetersi che non ci sarebbe riuscita.
E così non ci riusciva.

Il vento, il sole e le altre nuvole avevano prima iniziato a prendersi gioco di lei, poi avevano iniziato ad ignorarla.

La nuvoletta di destra si chiamava "Uanna".
La nuvoletta di sinistra si chiamava "Bi".

La piccola Bi ormai faceva di tutto per non farsi più notare e quando le capitava di pensare di riprovare a prendere una forma che voleva, subito le venivano i dubbi:"non sono capace", oppure,  "non ci riesco".
Una volta aveva notato un libro su una panchina di un parco.
Era un libro che un ragazzo aveva lasciato su una panchina per errore.
La piccola Bi immaginò di essere quel libro, che raccoglieva nei suoi fogli, storie fantastiche di luoghi meravigliosi,  di persone gentili e dove tutto sembrava possibile.

Allora disse: ci mettessi tutta una vita ma voglio somigliare a quel libro e voglio pensare che anche io possa racchiudere tante storie bellissime.

Iniziò ad imitare i movimenti che faceva Uanna.
Era molto lenta ma qualche cosa di simile si iniziava a vedere.

Uanna si accorse del libro e, ormai esperta, si trasformò subito in un libro.

Il ragazzo che aveva dimenticato il libro guardando il cielo, vide Uanna a forma di  libro e si mise a sognare ad occhi aperti su quante cose aveva già potuto vedere una nuvola.
E d'improvviso si ricordò che si era dimenticato il suo libro di storie sulla panchina.
Corse a prenderlo e mandò un bacio a Uanna, come per ringraziarla di quel ricordo che le aveva fatto venire in mente.

Uanna era stra felice.
Bi era sempre più triste e si disse tra sé che se tanto non ci riusciva, era inutile sprecare tempo e fatica in qualcosa in cui era incapace.

Diventò di una forma che non aveva forma.
Un pò rotondetta e senza richiamare alcuna forma, bella o brutta che fosse.
Si ripeteva che era triste e la vita era ingiusta: a Uanna aveva dato sicurezza in sé stessa e capacità di essere chi voleva essere.
A lei invece non era dato di avere nulla se non paura di sbagliare e nessuna capacità di diventare chi voleva essere.

Uanna in realtà era triste nel vedere Bi così scoraggiata e malinconica.

Bi si era abituata alla sua vita: in fondo non dover faticare per essere felice aveva i suoi vantaggi, primo fra tutti quello di non faticare, e secondo di non dover più aver paura di sbagliare.

Un giorno Uanna chiamò Bi e le disse: vuoi che ti insegni a diventare una qualche forma che vuoi tu?
Bi la guardò e, arrabbiata, le rispose di no.

Il giorno dopo Uanna ci riprovò ancora:"hai visto quella meravigliosa arancia laggiù?  Ti piacerebbe diventare come lei?
Puoi riuscirci. Io ti aiuto se vuoi".
Bi la riguardò ancora più arrabbiata del giorno prima e le rispose di no.

Bi non era cattiva, né era arrabbiata davvero con Uanna, era solo arrabbiata con sé stessa perché non aveva più il coraggio di riprovare a prendere le forme che le sarebbe piaciuto avere.

Alla fine della settimana, Uanna sconsolata dai tanti tentativi, vide Bi non più arrabbiata ma triste.

Chiamò il vento e si fece portare vicino a Bi.
Poi piano piano assunse la forma di Bi, sembrava un batuffolo di cotone a forma di ala.
Dolcissimo ma incompleto e senza senso.
Lì  si fermò.
Voleva solo stare vicino a Bi.

Bi si accorse che Uanna le era vicina e non le chiedeva più cose che lei non sapeva fare.
A Bi bastava sapere che qualcuno le voleva bene senza che dovesse diventare qualcosa che non sapeva essere.

Sedute vicine sembravano quasi una sola nuvola.
Il sole sopra di loro iniziò a splendere e sulla terra sotto di loro si formò l'ombra della loro forma.

La loro ombra sembrava un grande cuore.

Tutti gli uomini sulla terra si stupirono di quella grande nuvola a forma di cuore che faceva una grande ombra sulla terra a forma di cuore ed alcuni di loro si misero a battere le mani, contenti di quella strana e unica meraviglia.

Uanna fu felice ma aspettò la reazione di Bi.
Bi era sorpresa, emozionata, felice, soddisfatta.

Era la forma più bella che fosse mai stata.
Era così magica perché Uanna era lì con lei.
E allora Uanna le disse di provare a prendere la forma di un cuore da sola e la stessa cosa avrebbe fatto lei: obiettivo era diventare due cuori nel cielo.

Con il coraggio di avere la sia amica Uanna accanto e senza alcun giudizio, provò a prendere la forma di un cuore.
Ci mise un pò di tempo ma nessuno sembrava avere fretta: tutti erano pronti ad aspettare che prendesse la nuova forma, e la stessa Bi non si fece fretta ed usò solo il coraggio.

Divenne un cuore bellissimo e così fece anche Uanna.

Da allora Bi si fece coraggio, dimenticò di  quando non riusciva a diventare la forma che voleva essere, e diventò bravissima.

Assunse la forma di jeans, di un'auto, di un cavallo, di una bellissima bocca e tanto altro.

A volte con Uanna si divertivano a fare nuove forme insieme.

Si dicevano: possiamo essere cosa vogliamo.

Da allora tutti parlano delle due meravigliose amiche nuvole "Uanna Bi".

Fine

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